[:it]L’USMCA, versione 2.0 del trattato di libero scambio nord americano NAFTA (Canada, USA e Messico) presenta una particolarità inaspettatamente favorevole ai vini italiani.
Il trattato, infatti, è accompagnato da una lettera dove il Canada si impegna a prendere le disposizioni del caso per permettere ai vini americani, e di conseguenza anche ai vini importati da altri paesi, di essere venduti nei negozi alimentari del British Columbia.
Dal 2015, la provincia del British Columbia, dove vige un sistema monopolistico per la vendita dell’alcol, permette la vendita di vini, ma solo di vini prodotti localmente, in alcuni negozi alimentari. Ritenendo la misura discriminatoria verso i prodotti importati, due reclami sono stati presentati a suo tempo presso il WTO contro il Canada, di cui uno a firma americana. Giova ricordare che il British Columbia, con 4.300 ettari coltivati a vigna, ha un’importante produzione locale ed una quota di mercato delle vendite di vino nella provincia superiore al 53%, contro il 9,9% per i vini americani e il 5,8% per i vini italiani.
Grazie all’USMCA il Canada si è impegnato, da qui al 1 novembre 2019, a fare modificare il regolamento provinciale per permettere la vendita nei negozi alimentari non solo del vino locale, ma anche di quello importato.
Gli Stati Uniti da parte loro provvederanno invece a mettere fine alle procedure avviate presso il WTO. Ad oggi sono solo 28 negozi alimentari, su oltre più 1.000 dettaglianti, che vendono i vini prodotti dalla provincia.
Ringraziamo l`ICE di Montreal per l`utile informazione![:]