“Culture of Italian Cuisine” class

The winter cycle of Italian culinary classes finished last week with a delicious evening when the students learned how to prepare, and obviously tasted, various dishes, for example three different risotto.

Here you can find the photos of the evening!

The next cycle will start in April with other five lessons on the Italian cuisine. Don’t miss it!

For more information and registration please write @ csculinary@vcc.ca or call 604 871 7000

Il Canada verso un accordo di libero scambio con il MERCOSUR

La politica commerciale canadese è in continua evoluzione e mira al rafforzamento del proprio network attraverso la sottoscrizione di free trade agreement. Dopo il CETA, il TPP11 e gli altri accordi in fase di negoziazione, (NAFTA, Canada-CARICOM, etc), il Canada ha avviato una prima fase esplorativa per la conclusione di un accordo di libero scambio con il blocco commerciale del MERCOSUR (Mercato comune del sud), che comprende Argentina, Brasile, Paraguay ed Uruguay. 

Lo scorso 23 febbraio, il ministro del Commercio Internazionale del Canada, François-Philippe Champagne, ha annunciato l’esito positivo di questo primo contatto: la comune intenzione di approfondire le relazioni commerciali, espressa attraverso una dichiarazione congiunta Canada-MERCOSUR, emessa a margine degli incontri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che si sono tenuti a Marrakesh nell’ottobre del 2017.

L’intensificarsi del dialogo con il quarto blocco commerciale più grande al mondo, con un bacino di 260 milioni di persone ed un PIL aggregato di oltre 3 trilioni di dollari, fa intravedere al Canada l’opportunità di un nuovo mercato di approdo in paesi in rapida crescita e un ulteriore incremento dell’occupazione per la classe media canadese. Dai ricambi auto ai prodotti chimici, dal legname ai frutti di mare, questo importante mercato è infatti maturo per i prodotti ed i produttori canadesi. Ma un potenziale accordo di libero scambio porterebbe vantaggi anche per i paesi del Mercosur, grazie ad una riduzione delle tariffe su molte delle esportazioni verso il Canada, a beneficio dei consumatori canadesi che avrebbero l’opportunità di accedere, a prezzi più accessibili, a prodotti di abbigliamento o mobili. 

Come ribadito dal Ministro Champagne: “il Canada è impegnato in un’agenda commerciale progressista e diversificata che mette al centro gli interessi della classe media canadese. More trade means growth, and growth means more jobs, motivo per cui il governo continua a esplorare nuove opportunità per negoziare accordi di libero scambio con mercati globali in rapida crescita”.

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CETA : «Un nuovo modello di accordo commerciale, che apre ai servizi, ma anche a innovazione, tutele e sostenibilità»

In occasione del seminario “Québec Destinazione d’Affari”, organizzato a Milano dalla Delegazione del Québec a Roma in collaborazione con Centro Studi Italia-Canada e NCTM Studio legale, il Centro Studi Italia-Canada ha intervistato Bernard O’Connor, protagonista, con Pierre-Marc Johnson, del panel “CETA ed opportunità per le imprese italiane”.

 

Bernard O’Connor, esperto di diritto comunitario, commercio internazionale e WTO, dal 2009, partner di Nctm Studio Legale, lo scorso 28 febbraio, ha preso parte a Milano, con il capo negoziatore CETA per il Québec Pierre Marc Johnson, alla tavola rotonda dal titolo “CETA ed opportunità per le imprese italiane”, una delle quattro che hanno animato il seminario “Québec Destinazione d’Affari”, organizzato dalla Delegazione del Québec a Roma con la collaborazione di Centro Studi Italia-Canada e NCTM Studio Legale. 

È stato un momento di chiarimento, acceso dibattito ed incontro, davanti ad una platea di imprese ed imprenditori, su tematiche sensibili ed attuali, che il Centro Studi Italia Canada ha colto l’occasione per approfondire grazie alla disponibilità dell’avvocato O’Connor: come espertointernazionale riconosciuto in materia, ci ha infatti aiutato a sfatare alcuni ‘falsi miti’ nati dalla cattiva informazione attorno al CETA, chiarirne i vantaggi commerciali per le imprese italianema anche fare luce sugli elementi innovativi di questo storico passo in avanti tra le relazioni tra Europa e Canada.  

Avvocato O’Connor, il CETA, in esecuzione provvisoria nella quasi totalità delle sue disposizioni dal 21 Settembre scorso, è considerato un Free Trade Agreement moderno ed innovativo: quali sono a suo avviso le novità che rendono il CETA un modello anche per altri FTA che la UE potrebbe concludere? 

Bernard O’Connor: Gli accordi commerciali tradizionali miravano a rimuovere gli ostacoli frontalieri posti allo scambio di merci. In altre parole, questi accordi erano destinati a rimuovere i dazi doganali. Il CETA è un nuovo modello di accordo commerciale. Va oltre le misure che si presentano alla frontiera, ritenute meno restrittive rispetto alle misure interne sul commercio. Ad esempio, le imprese dell’UE, prima dell’esecuzione del CETA, non potevano partecipare a gare d’appalto indette dalle istituzioni pubbliche canadesi (governi, province, enti privati che esercitano funzioni pubbliche) per la vendita di beni e servizi. Le disposizioni in materia di appalti pubblici del CETA aprono questo vasto mercato alle imprese dell’UE.

Il CETA non è un semplice accordo sui beni. Comprende servizi che oggi la maggior parte degli esperti riconoscono come il principale indicatore di profitto delle nostre economie. L’accordo apre i mercati dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dei trasporti canadesi alle imprese dell’UE e prevede il reciproco riconoscimento delle qualifiche per professionisti come architetti, avvocati, contabili e ingegneri. Ciò comporterà significativi aumenti nel flusso di servizi tra le due parti.

Il CETA aiuta gli scambi commerciali delle piccole e medie imprese attraverso l’Atlantico,semplificando le procedure doganali e creando una struttura che renda più compatibili le norme e i requisiti tecnici. L’accordo prevede inoltre delle disposizioni in materia di proprietà intellettuale e di investimenti.

Probabilmente l’aspetto più innovativo del CETA è che affronta la questione della sostenibilità in quanto guarda alla tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.

In sintesi, l’innovazione di questo nuovo tipo di accordo è che guarda oltre il confine verso il mercato interno, apre opportunità per lo scambio di beni e offre servizi, garantendo al contempo il rispetto dei valori inerenti l’organizzazione e la regolamentazione dei mercati in Canada e nell’UE.

 

FOOD & BEVERAGE

Per la prima volta, grazie al CETA, i prodotti del food&beverage europeo e, quindi, italiano, godono, oltreoceano, del riconoscimento delle indicazioni geografiche; come noto, in Nord America il concetto di DOC non esiste ed il loro riconoscimento dovrebbe apparire come una conquista per i produttori europei ed italiani in particolare. Tale assunto non sembra condiviso: assistiamo infatti ad un forte dissenso nei confronti del CETA e, nello specifico, delle disposizioni riguardanti l’agroalimentare, come mai? Di cosa si ha paura? Il CETA non sembra aver provocato grandi cambiamenti peggiorativi  rispetto alla precedente gestione del settore agrifood , se non, una maggiore tutela dei nostri prodotti.

Bernard O’Connor: Molti attori economici del Nord America ritengono che il sistema UE per la protezione delle IG, per i produttori europei di alimenti di qualità, sia un tentativo di ritagliarsi il diritto esclusivo di utilizzare determinati nomi in relazione a determinati alimenti. I produttori di formaggio del Nord America vogliono usare i nomi Gorgonzola, Parmigiano o Feta per descrivere il formaggio che producono e si oppongono a qualsiasi accordo commerciale che limiti la loro libertà di usare questi nomi sui loro prodotti.

Questo atteggiamento non è presente in tutto lo spettro alimentare. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno un sistema molto ben sviluppato per la protezione dei nomi dei vini come la Napa Valley e nella frutta e verdura c’è protezione delle patate dell’Idaho e cipolle Vidalia. Oggi ci sono molte forze negli Stati Uniti e in Canada che promuovono il concetto di indicazioni geografiche.

I nuovi accordi commerciali del modello CETA prevedono disposizioni sulla protezione della proprietà intellettuale. Dal momento che i nostri partner commerciali vogliono tutelare la protezione del diritto d’autore, i brevetti o i disegni industriali e tutte le forme di proprietà intellettuale, l’UE insiste sul fatto che anche la protezione delle indicazioni geografiche (IG), una forma di proprietà intellettuale, debba essere inclusa nell’accordo.

L’UE ha scelto di negoziare la protezione delle singole IG piuttosto che negoziare un sistema attraverso cui si sarebbe provveduto alla protezione delle stesse e questa scelta ha avuto un notevole successo. Il Canada, grazie al CETA, ha concordato l’uso dei nomi sui cibi solo nel caso in cui tali prodotti provengano da un’origine indicata nel nome. D’altro canto, l’UE ha negoziato la coesistenza di prodotti, in modo che i marchi canadesi di vecchia data possano essere commercializzati accanto ai prodotti etichettati con le IG dell’UE.

La protezione delle indicazioni geografiche è solo una delle molte preoccupazioni sollevate dalle parti interessate sul commercio di prodotti agricoli e alimentari. Molti in Canada non erano favorevoli a negoziare su IG o prodotti lattiero-caseari. Molti in Europa non erano favorevoli a negoziare l’accesso al mercato dell’UE per le carni bovine e altri prodotti sensibili. Inoltre, c’erano preoccupazioni in merito alla natura delle norme per garantire la salute e la sicurezza degli alimenti. Molti nell’UE non erano favorevoli ad accettare alimenti geneticamente modificati o trattamenti post-macellazione come i lavaggi con cloro.

Il cibo è un grande business, ma è anche un elemento fondamentale della nostra vita quotidiana, quindi non sorprende che gli accordi commerciali che affrontano il trasporto e la qualità degli alimenti dovrebbero dare luogo a un dibattito pubblico significativo. Tuttavia, in moti casi, i dibattiti non sono informati e vengono fatti ignorando le misure di salvaguardia messe in atto nell’Accordo. Le norme dell’UE sono state protette e il commercio è stato aperto. Ora, per i commercianti, c’è spazio per ampliare il trasporto di generi alimentari attraverso l’Atlantico.

 

FARMACEUTICO, PROTEZIONE BREVETTUALE, MEDIA E ENTERTAINMENT, MODA E DESIGN. 

Oltre alle previsioni in materia di indicazioni geografiche, il CETA interviene in maniera significativa su diversi altri aspetti della tutela della proprietà industriale ed intellettuale, cercando di ‘armonizzare’ il più possibile le forme di protezione e i rimedi accessibili ai titolari dei diritti e di facilitare così, ancora di più, la circolazione di prodotti innovativi, tecnologie, contenuti e servizi correlati tra Canada e UE. Solo a titolo di esempio, il CETA è andato a rafforzare la protezione brevettuale in campo farmaceutico e le misure doganali volte a contrastare l’entrata e l’uscita di prodotti piratati e contraffatti, ed è intervenuto anche nella disciplina dei servizi di comunicazione al pubblico e della responsabilità degli intermediari (tra cui gli internet providers), agendo dunque in maniera trasversale, con potenziali implicazioni in un gran numero di settori, dall’industria hi-tech fino all’entertainment. Di che tipo di innovazioni si tratta e in che modo gli scambi Canada-UE possono trarne vantaggio? 

Bernard O’Connor: Questo è molto vero. Oltre alle disposizioni sulle IG, il CETA mira a creare un ambiente più amichevole e un quadro giuridico più completo per quelle imprese e quei professionisti che si dedicano a portare prodotti e servizi innovativi sul mercato. Il CETA si basa sull’idea che la protezione della proprietà intellettuale, se non adeguatamente regolamentata, può creare ostacoli ingiustificati al commercio.

Per quanto riguarda il settore farmaceutico, ad esempio, il CETA impone al Canada di emanare disposizioni specifiche nella sua legislazione sui brevetti che consentirà alle società farmaceutiche di richiedere il “ripristino dei brevetti”. Questa disposizione consente alle aziende di ottenere, a determinate condizioni, una protezione più lunga per i farmaci brevettati. Il termine per il ripristino del brevetto si basa sull’idea che le aziende dovrebbero essere in grado di recuperare quella parte del normale periodo di 20 anni di protezione del brevetto che perdono mentre il farmaco sta attraversando il processo di approvazione del marketing o delle normative.

Per quanto riguarda le misure di applicazione delle frontiere IP, il CETA richiede al Canada di replicare i diritti dei titolari dei diritti di proprietà intellettuale dell’UE. Questi diritti consentono a tutti i titolari di diritti IP di impedire che merci che violano i diritti di proprietà intellettuale attraversino la frontiera. Ora si applicherà sia in Canada che nell’UE.

Nel settore dei media e dell’intrattenimento, il CETA contiene una serie di disposizioni che tentano di allineare le leggi del Canada e dell’UE rispetto a:

• la trasmissione senza fili non autorizzata o la comunicazione al pubblico di spettacoli dal vivo di opere protette da copyright e l’equa remunerazione dovuta ai perfomers;

• il diritto dei titolari di proprietà intellettuale di utilizzare le misure tecnologiche di protezione su supporti contenenti opere protette da copyright o relativi dispositivi di lettura / riproduzione e di avvalersi di rimedi per contrastare la loro elusione;

• la soglia di responsabilità che dovrebbe applicarsi a tutti gli intermediari (compresi i fornitori di servizi Internet) la cui attività tecnica può essere utilizzata dagli autori di violazioni per violare i diritti di proprietà intellettuale.

Infine, e di particolare interesse per i settori della moda e del design industriale italiano, il CETA contiene una disposizione che impone al Canada di riconoscere, a determinate condizioni, un certo livello di protezione del copyright per i lavori di progettazione.

Si tratta di disposizioni che non si trovano negli accordi commerciali tradizionali e stabiliscono uno standard per i negoziati futuri.

 

MECCANISMO DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE

Il CETA è stato il risultato di lunghi negoziati, quasi vanificati a ridosso della firma a causa del veto della Vallonia posto sul nuovo meccanismo di risoluzione delle controversie tra Stato ed investitore. Il nodo è stato poi sciolto grazie all’intervento del governo federale del Belgio che, in accordo con i governi regionali, ha trovato un compromesso attraverso la richiesta belga di un parere alla Corte di Giustizia Europea su quella parte del CETA, sbloccando l’atto di firma dell’accordo. Al momento, le disposizioni relative al nuovo meccanismo di risoluzione delle controversie, Investment Court System, è fuori dall’esecuzione provvisoria del CETA ed una  apposita commissione sta lavorando per sciogliere i nodi: quali, dunque, le soluzioni alle quali si potrà giungere? Cosa accadrebbe in caso di una pronuncia negativa da parte della Corte? 

Bernard O’Connor: Due settimane prima dell’entrata in vigore provvisoria del CETA, il Belgio ha presentato una richiesta alla Corte di Giustizia Europea per un parere sulla compatibilità del CETA con il diritto comunitario dell’UE. Il Belgio contesta due aspetti del CETA: le disposizioni sugli investimenti e le disposizioni sulla risoluzione delle controversie.

In una certa misura, la questione relativa agli investimenti è già stata affrontata. La Corte di Giustizia Europea (CGE), di fatto la Corte suprema dell’UE, ha dichiarato in un precedente parere (in relazione all’accordo tra l’UE e Singapore) che gli investimenti di portafoglio non rientrano nella competenza esclusiva dell’UE, pertanto se l’accordo conteneva disposizioni in materia, l’accordo avrebbe dovuto essere ratificato non solo dall’UE ma da ciascuno Stato membro.

La questione della risoluzione delle controversie e in particolare la creazione di un nuovo sistema di Corte per gli investimenti è ancora aperta. In sostanza, la Corte di Giustizia Europea deve stabilire se il nuovo sistema viola il principio di autonomia del diritto dell’Unione.

Agli albori dell’Unione Europea, quando era ancora la Comunità Economica Europea (CEE), la Corte di Giustizia Europea aveva decretato, nel Costa v ENEL dal 1964, che i Trattati dell’UE avevano creato un nuovo sistema giuridico indipendente a sé stante. In effetti, nel parere 2/13, la Corte di giustizia delle Comunità europee ha rilevato che l’UE non può essere soggetta alla Corte europea dei diritti dell’uomo in quanto ciò violerebbe l’indipendenza e la natura autonoma del sistema giuridico dell’UE. Nella causa C-459/03, la Corte ha dichiarato che “un accordo internazionale non può incidere sulla ripartizione delle responsabilità definite nei trattati e, di conseguenza, sull’autonomia dell’ordinamento giuridico comunitario”.

La domanda posta dal Belgio è se il sistema della Corte per gli investimenti interferirebbe con il sistema giuridico indipendente e il ruolo dei tribunali dell’Unione europea per garantire un’interpretazione armoniosa e uniforme di tale legge in tutti gli Stati membri e a tutti gli effetti. 

È troppo presto per dire in che modo deciderà la Corte.

 

CETA E WTO

Esistono delle contrapposizioni o sovrapposizioni tra le misure adottate con il CETA rispetto a quelle preesistenti del WTO?

Bernard O’Connor: Il CETA è un accordo internazionale che è stato costruito sulla base della legge dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. È stato progettato per non entrare in conflitto con l’OMC, ma per aggiungere disposizioni sull’apertura commerciale che non sono state concordate nell’ambito dell’OMC. Gli esperti del commercio parlano del fatto che il CETA è un plus dell’accordo dell’OMC. In altre parole, ha disposizioni aggiuntive rispetto a quelle contenute nell’OMC.

Tutte le principali disposizioni del CETA vanno oltre l’OMC. Il Canada e l’UE applicheranno tariffe doganali più basse nel commercio tra loro rispetto a quanto faranno nel commercio con altri membri dell’OMC. Gli appalti pubblici non sono pienamente integrati nell’OMC in quanto non tutti i membri dell’OMC sono parte dell’accordo sugli appalti pubblici, ma gli appalti pubblici rientrano pienamente nel CETA. Il CETA offre un accordo molto più ampio sugli scambi di servizi rispetto all’accordo sui servizi dell’OMC e così via.

L’UE e il Canada hanno scelto di utilizzare l’approccio bilaterale per aprire i mercati agli scambi perché l’approccio multilaterale dell’OMC è alquanto congelato per il momento. Se i 160 membri dell’OMC non sono in grado di migliorare la qualità di apertura del mercato dell’OMC, alcuni membri hanno scelto di procedere autonomamente. L’UE sta attualmente negoziando accordi commerciali bilaterali con la maggior parte dei principali mercati del mondo. Il Canada sta facendo lo stesso.

Ad un certo punto, in futuro, questa rete di accordi bilaterali potrebbe causare confusione e la maggior parte dei negoziatori commerciali spera che ciò stimolerà un miglioramento del commercio multilaterale in seno all’OMC. Per il momento, tuttavia, l’OMC rimane la base e gli accordi commerciali bilaterali offrono vantaggi supplementari alle parti che li concludono.

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CETA/Québec: le opportunità per le imprese italiane

Il seminario “Québec Destinazione d’Affari” ha presentato a Milano, ad operatori ed imprese italiane, le principali opportunità da cogliere in Québec, offerte anche grazie all’accordo CETA tra UE e Canada.

 

Il Québec è la Provincia canadese che presenta i maggiori legami culturali con l’Europa, un vero motore nello sviluppo dei rapporti del Canada oltreoceano ed ha rivestito infatti un ruolo importante anche nell’ambito dell’Accordo CETA, firmato tra UE e Canada. 

Ma cosa offre il CETA alle aziende italiane? Perché investire in Québec quando si pensa all’America del Nord? Perché puntare sulle collaborazioni industriali nelle strategie d’internazionalizzazione? Cosa rende il CETA innovativo e ambizioso? 

Organizzato lo scorso 28 Febbraio a Milano dalla Delegazione del Québec a Roma, in collaborazione con Nctm Studio Legale ed il Centro Studi Italia Canada, il seminario “Québec destinazione d’affari” è stato un’importante occasione per fornire risposte a queste domande e guidare le imprese e gli operatori italianiattraverso le opportunità che la provincia del Québec offre nel trading, negli investimenti ma anche in termini di ricerca scientifica e tecnologica, grazie alle novità introdotte nelle relazioni tra Italia e Canada con l’entrata in vigore del CETA. 

La spinta innovativa della Provincia canadese si presenta, infatti, per l’Italia come un enorme ventaglio di occasioni di cooperazione: dall’aerospazio, all’industria farmaceutica, dalla green economy, all’intelligenza artificiale, all’industria dei video giochi. Gli indicatori economici avvalorano il Québec come nostro partner strategico: 2,6 miliardi di dollari è il valore raggiunto dall’interscambio Italia-Québec nel 2017. L’economia della Provincia è cresciuta del 3% lo scorso anno e laspesa pubblica ha registrato un surplus di 4,5 miliardi di dollari nel 2017. Il 46% del PIL deriva dall’export. La geografia è tra i fattori che rendono il Québec attraente per investitori e  imprese: le risorse naturali sono infatti asset determinanti come volano di sviluppo e la sua posizione strategica ne fa un importante collegamento con il resto del Canada e l’intero Nord America. 

Il programma del seminario, ospitato nella sede milanese dello studio legale NCTMe aperto dai saluti di Marianna Simeone, Delegata del Québec a Roma e Paolo Quattrocchi, Equity Partner di NTCM e Direttore del Centro Studi Italia Canada,è stato diviso in 4 panel tematici affidati ad esperti internazionali: 

➢ CETA e Opportunità per le Imprese Italiane

Le disposizioni dell’accordo CETA sono state approfondite attraverso un confronto, moderato da Paolo Quattrocchi, tra Pierre-Marc Johnsoncapo negoziatore del CETA per il Québec ed ex premier della provincia, e Bernard O’Connor, Equity Partner dello studio legale NTCM a Bruxelles, con particolare attenzione all’agrifood e alla sua proprietà intellettuale in relazione alle indicazioni geografiche dei prodotti, il nuovo meccanismo di risoluzione delle controversie Stato-investitore (Investment Court System), il processo di ratifica e l’implementazione dell’accordo. 

➢ Perché Investire in Québec 

Il panel affidato a David Brulotte, Direttore per lo sviluppo degli affari Investissement Québec, e Lucia Baldino, Direttrice Europa del Gruppo Desjardins, e moderato da Eugenio S. Siragusa, EquityPartner NCTM, ha approfondito le opportunità di investimento in Québec, i settori più attrattivi e le possibilità di sviluppo nell’ambito di progetti innovativi, generazione di posti di lavoro e trasferimento di know how, anche attraverso il supporto dell’Agenzia governativa di promozione investimenti InvestssementQuébec e con l’ausilio del sistema bancario canadese descritto da Lucia Baldino, della Rappresentanza Europa per DesjardinsGroup.

➢ Il Québec: innovazione, creazione e successo

Il terzo panel, moderato da Marianna Simeone, si è rivolto alle imprese valorizzandole esperienze di chi da anni ha pensato al Québec come destinazione dei propri affari, come DELMAR Chemicals, fornitore di soluzioni innovative nel settore farmaceutico e biotech, rappresentata alla tavola rotonda da Franco Moro, Presidente, DELMAR Canada.  

➢ Immigrazione

Il panel conclusivo del seminario è stato dedicato al sistema che regola l’immigrazione in Canada. Jennifer Woo, Primo Segretario presso l’Ambasciata del Canada, Dipartimento, Immigrazione, Rifugiati e Cittadinanza ha chiarito le norme relative ai visti e ai permessi necessari per studiare e lavorare oltreoceano.

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Il mondo finanziario cooperativo in Canada

Intervista a Lucia Baldino, Managing Director dell’Ufficio di Rappresentanza Europa per il Gruppo Desjardins , il più importante gruppo finanziario cooperativo canadese

 

Lucia Baldino, Managing Director dell’Ufficio di Rappresentanza Europa per il Gruppo Desjardins, sarà protagonista del panel dedicato ai servizi finanziari durante il seminario “Québec destinazione d’affari”, organizzato il 28 febbraio a Milano, dalla rappresentanza del Québec a Roma, in collaborazione con NCTM Studio Legale e Centro Studi Italia Canada. L’abbiamo sentita, nell’attesa di incontrarla a Milano, per approfondire il tema del sistema finanziario canadese, di cui Desjardins Group, costituisce un faro:  è infatti il principale gruppo finanziario cooperativo del Canada e la quarta istituzione finanziaria più sicura del Nord America, secondo la rivista Global Finance.
 

L’ultima indagine sulla competitività globale del World Economic Forum (WEF) ha classificato, ancora una volta, il sistema bancario del Canada come il più solido nel mondo. Le banche, come attori chiave nel settore finanziario canadese, supportano milioni di clienti – individui, piccole e medie imprese, grandi società, governi, investitori istituzionali e organizzazioni senza scopo di lucro –  mettendo a disposizione una gamma completa di servizi bancari, servizi di investimento e servizi finanziari. 

Ma quali sono i vantaggi nel rivolgersi ad una banca a vocazione cooperativa, considerata un esempio nel mondo, come Desjardins?

A differenza delle banche, le istituzioni finanziarie cooperative offrono un mix di solidarietà, partecipazione, responsabilità e prossimità.  Da Desjardins, la nostra ambizione è essere i primi nel cuore delle persone. Noi non lavoriamo solo per massimizzare i profitti. Ne è un esempio  la creazione di un fondo da CAD$ 100 milioni per il Québec e l’Ontario, a sostegno e promozione di iniziative e progetti legati alla missione socioeconomica del gruppo Desjardins: imprenditorialità, istruzione, responsabilità sociale, sviluppo sostenibile e gestione delle persone di vari settori.

Desjardins si è stabilito in Europa nel 2012 con il mandato di sostenere imprese e privati con progetti su entrambi i lati dell’Atlantico.  Nel vostro ufficio europeo avete modo di confrontarvi con aziende europee interessate a entrare nel mercato canadese. Che tipo di azioni sono necessarie per intraprendere questo percorso con successo?

Stabilire, sviluppare e fare affari in Nord America richiede una preparazione che non può essere improvvisata. In un’azione imprenditoriale di questa portata è quindi essenziale rivolgersi solo alle società che hanno esperienza e competenza per sostenere le imprese europee in Canada. Aziende che conoscono il Canada da tutti i punti di vista: bancario, legale, fiscale, ma anche economico, storico e geografico.

L’aspetto finanziario è sempre al centro dell’operazione. L’azienda deve identificare le istituzioni finanziarie in grado di fornire una panoramica globale e accurata del mercato canadese e, quindi, di accompagnarla nella pianificazione e realizzazione dei suoi progetti di esportazione o implementazione. Determinazione e spirito di adattamento sono certamente richiesti alle aziende che intendono intraprendere questo passaggio.
 

Quali sono i vantaggi nello scegliere Desjardins come partner finanziario in Canada?

Desjardins è il principale gruppo finanziario cooperativo in Canada e trae forza dalla sua storia – ha appena festeggiato il 112° anniversario dalla sua fondazione -, dai suoi valori cooperativi e dal suo capitale umano.  È l’istituto finanziario canadese con la più grande rete in Québec, ma anche con sede in Ontario, nel New Brunswick e negli Stati Uniti.  Grazie alle 10 agenzie dedicate a servire la comunità italiana di Montréal, le aziende possono accedere a una vasta gamma di servizi disponibili in francese, inglese e persino italiano.
 

Quali servizi bancari e finanziari sono a disposizione delle aziende italiane interessate a operare e/o investire in Canada?

Oggi il dialogo banca-impresa è un imprescindibile tassello di una relazione stabile e duratura, che vede gli istituti bancari a fianco degli imprenditori, non solo per necessità di credito, ma anche per accompagnarli passo-passo alla conquista dei mercati esteri. È necessario che le aziende ripongano fiducia nelle banche solide, considerandole dei veri e propri partner dei loro progetti di crescita, in casa e all’estero.  D’altra parte, la banca deve essere in grado di capire il progetto di internazionalizzazione elaborato dal cliente, interpretarlo correttamente, fornire eventuali consigli migliorativi e attribuire il giusto merito creditizio, al di là delle classiche garanzie. Alcuni dei nostri partner bancari in Italia, ad esempio, offrono uno Sportello Unico per l’internazionalizzazione, al quale le imprese possono rivolgersi per avere un supporto professionale nella costruzione del proprio piano di espansione sui mercati esteri. Oltre ad offrire i classici servizi bancari, negli ultimi anni ciò ha favorito le iniziative imprenditoriali in Canada e incontri b2b tra operatori italiani e canadesi.

Le banche sono pienamente coscienti della grandezza e della complessità di un mercato come quello canadese e l’opportunità di lavorare con banche canadesi, operanti nel Paese stesso, permette di dare pieno supporto alla clientela italiana.  Abbiamo, quindi, aperto dei canali privilegiati per la gestione di pagamenti e degli incassi, sia in Euro che in Dollari Canadesi, oltre che di operazioni di Trade Finance, per facilitare lo scambio di informazioni commerciali sui reciproci clienti (sempre nel rispetto delle vigenti normative in tema di privacy e data riservati), per agevolare l’ottenimento di garanzie a favore di aziende italiane per lavori da svolgersi in Canada e per aprire conti correnti in Canada.

 

desjardins.com/europe

paris@desjardins.com

+33 (0)1 53 48 79 64

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Gourmet Gelato Class

Yesterday evening took place at VCC the second to last class of this cycle, about Gelato. The students learned how to make Gelato easily thanks to two expert instructors.

Here you can find the photos of the class!

Next week there will be the last lesson where the participants will travel among Italian cuisine through lots of different recipes. Don’t miss this opportunity.

To sign up please write @csculinary@vcc.ca or call 604 871 7000

QUÉBEC DESTINAZIONE D’AFFARI

A Milano un seminario promosso dalla rappresentanza del Governo del Québec in Italia, in collaborazione con Nctm Studio Legale ed il Centro Studi Italia-Canada

QUÉBEC DESTINAZIONE D’AFFARI
Accordo di libero scambio Canada UE e opportunità per le imprese italiane
28 febbraio 2018 dalle 9:00 alle 14:00
Nctm Studio Legale
Via Agnello 12, Milano

 

Sarà Pierre Marc Johnson, capo negoziatore CETA per il Québec e premier della provincia canadese nel 1985, ad aprire i lavori del seminario “Québec destinazione d’affari”, organizzato dalla rappresentanza del Governo del Québec in Italia, in collaborazione con Nctm Studio Legale ed il Centro Studi Italia-Canada
Ospitato da NCTM a Milano, il prossimo 28 febbraio, il seminario sarà l’occasione per  presentare  le principali opportunità d’affari offerte dal Québec in settori strategici, nei quali le imprese italiane possono investire per espandere il proprio mercato e migliorare le proprie competenze: Green economy, Tecnologie dell’Informazione, Farmaceutica, Comunicazione, Aerospazio ed Energia. Si partirà, certamente, dalle opportunità scaturite alle  nuove disposizioni dettate dal Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), siglato tra Canada ed Unione Europea il 30 ottobre 2016, attualmente in esecuzione provvisoria e in attesa di ratifica da parte degli Stati membri. 
Il Québec è la seconda provincia canadese per numero di abitanti – circa 8 milioni – con il tasso di disoccupazione più basso degli ultimi 40 anni – 6,1% (2017) – e detiene il primato nello sviluppo innovativo in settori chiave dell’economia globale. La costante crescita economica di questa provincia negli ultimi dieci anni (+2.8% nel 2017) e il carattere fortemente europeo del Québec sono componenti essenziali per un ottimo biglietto da visita al cospetto delle imprese italiane interessate al Canada, paese con una forte attractiveness incrementata dalla nuova intesa economico-commerciale, il CETA, le cui disposizioni consentono un rafforzamento dei rapporti anche tra Italia e Québec. 

Il seminario sarà strutturato su 4 panel tematici all’interno dei quali si succederanno nell’arco delle mattinata, esperti di settore con l’obiettivo di fornire un approccio concreto ai vantaggi del CETA e alle opportunità di commercio e investimenti in Québec:

  1. CETA e opportunità per le imprese italiane
  2. Perché investire in Québec
  3. Il Québec: innovazione, creazione e successo
  4. Immigrazione

Marianna Simeone, Delegato del Governo del Québec a Roma e Paolo Quattrocchi, socio di Nctm Studio Legale e direttore del Centro Studi Italia-Canada, introdurranno e coordineranno i lavori. 

Interverranno:

 

  • Pierre-Marc Johnson, capo negoziatore CETA del Québec 

  • Bernard O’Connor, partner Nctm Studio Legale, international trade, IP e rapporti con la UE

  • David Brulotte, Direttore per lo sviluppo degli affari, Europa – Investissement Québec

  • Dany LaRochelle, Québec International, Ufficio Europa

  • Eugenio S. Siragusa, partner Nctm Studio Legale, coordinatore dipartimento Banking and Finance

  • Lucia Baldino, Direttrice Desjardins Group per l’Europa

  • Franco Moro, Presidente DELMAR Canada

  • Luigi Erriquez, Direttore generale, DELMAR Canada

  • Jennifer Woo, Primo Segretario presso l’Ambasciata del Canada, Dipartimento Immigrazione, Rifugiati e Cittadinanza

 

Programma

 

               

 

                  

 

 

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Congrats to Chef Pino!

The President of Italy Sergio Mattarella named a Knight of the Order of the Star of Italy Chef Pino Posteraro.

This honour recognizes individuals who promote Italian prestige and good relations internationally. Chef Pino Posteraro, with his restaurant Cioppino’s, located in the centre of Vancouver, aims to enhance the italian cuisine and to educate the Canadian chefs in Italian culinary techniques and history.

Congrats to Chef Pino!

Summer Camps in Canada

We share with you this opportunity!

UvanU, an educational agency operating mostly in Canada, is organizing these summer camps for this summer.

If you want to improve your English with intensive classes, but also immerse yourself in the beautiful Canadian summer joining various activities this is the right choice.

You can choose between Vancouver and Toronto and more important there are possibilities for people of every age.

To get more information please click here!

 

Third class: All About Wine

This time our students have dealt with the wine and food pairing in order to experience the best from their special dinners.

While Chef Giovanni Trigona was cooking some special dishes, the wine expert Tyler teached the secrets about the art to combine food with the perfect wine.

Thanks to the Consulate of Italy that provided the selection of Italian wine.

You can find the photos of the evening here.

Next class will be very sweet! You can’t miss it. You will learn how to make the handmade gelato. It will take place at VCC next Tuesday, the 20th.

For registration please write @ csculinary@vcc.ca or call 604 871 7000.